Una domenica allo stadio costa più di una vacanza?
Ricordate quando andare allo stadio era il passatempo domenicale di tutte le famiglie?
Oggi quella tradizione sta scomparendo, schiacciata da prezzi che farebbero impallidire un ristorante stellato.
La matematica è spietata:
Una famiglia di quattro persone che vuole godersi una partita di Serie A può facilmente spendere 200 euro in una sola domenica:
Biglietti popolari a 40-50 euro ciascuno
Parcheggio
Qualcosa da bere…
E il conto lievita.
Ma il vero salasso arriva a casa: per seguire il campionato serve un puzzle di abbonamenti.
Sky per alcune partite
DAZN per altre
Amazon Prime per le restanti
Risultato? Oltre 500 euro all’anno solo per guardare il calcio in TV.
È assurdo: il calcio dovrebbe essere lo sport di tutti, invece sta diventando un lusso per pochi.
Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti:
Spalti che si svuotano
Giovani che preferiscono bar o streaming illegale
Famiglie che scelgono altri sport o attività
Una passione che si raffredda, generazione dopo generazione
Germania: biglietti popolari a 15-20 euro, abbonamenti famiglia accessibili
Spagna: tariffe speciali per residenti e under 25
Inghilterra: settori family con prezzi ridotti per famiglie e minori
Non serve essere economisti per capire che questa strada porta al disastro.
Servono scelte coraggiose:
Biglietti popolari garantiti
Un solo abbonamento TV per tutto il campionato
Under 18 gratis o quasi, studenti universitari scontati
Pacchetti famiglia che premiano chi porta i figli allo stadio
Il calcio italiano vuole davvero rischiare di perdere un’intera generazione di tifosi per incassare qualche euro in più oggi?
Stadi semivuoti, abbonamenti TV in calo e streaming illegale in crescita dovrebbero far riflettere.
Un movimento che si allontana dalla gente non è più popolare: è solo business.