Andrea Montemurro: “Il mio sogno è quello di avere Francesco Totti capitano al mondiale di calcio a 7 in Brasile”

Andrea Montemurro eletto primo presidente della Confederazione Calcistica Italiana
Chiamarsi Bomber: Totti capitano la Mondiale di calcio a 7?

Andrea Montemurro: “Il mio sogno è quello di avere Francesco Totti capitano al mondiale di calcio a 7 in Brasile”

Presidente della Confederazione Calcistica Italiana, marchio che ha voluto rispolverare dal passato per portare innovazione nel presente e nel futuro del calcio italiano

Abbiamo avuto il piacere di intervistare il presidente della Confederazione Calcistica Italiana Andrea Montemurro, una mente brillante e sempre foriera di idee innovative ed inclusive. Il poliedrico 47enne è scrittore, giornalista, imprenditore, compositore musicale, produttore del Roma Music Festival, Presidente del Gruppo Montemurro Holding. Autore dei libri “Miracolo Islanda” e “La guerra che non c’era”. Diversi i suoi incarichi nel mondo del calcio, sia in ambito nazionale che internazionale. La sua idea dello sport è che tutti debbano avere la possibilità di praticarlo, sin da bambini, ma anche in età adulta. Sono noti i benefici del calcio e dello sport in generale, così come il fatto che oggi si è ancora atleti, a tutti gli effetti, anche oltre i 40 anni. Quasi tutti gli sport hanno le categorie “Over”, tranne il calcio e il presidente Montemurro vuole colmare questa lacuna.

Chi è Andrea Montemurro?

La miglior domanda che mi abbiano mai fatto! In maniera molto semplice sono un appassionato di calcio con delle idee innovative. Sono stato per tanti anni all’interno del sistema istituzionalizzato del calcio, ricoprendo anche incarichi di rilievo, come l’essere presidente della Divisione calcio a 5, consigliere nazionale della FIGC, nonché delegato UEFA, quindi ho ben chiaro quello che è il mondo del calcio che, oggi, guardo con occhi diversi. Credo di poter dare un contributo per migliorare un sistema fermo da tanti anni, con idee fresche, innovative, dinamiche. Il calcio si rivolge maggiormente ai professionisti con il calcio a 11 e a 5, ma secondo me ci sono molte altre discipline che devono essere valorizzate. Credo anche che la concorrenza possa dare un grande apporto positivo a dispetto di un’egemonia che invece appiattisce e non dà stimoli per nuove idee.

Perché la necessità di rifondare la Confederazione Calcistica italiana e con quali prospettive rinasce?

Innanzitutto la volontà di riattivare un marchio storico, per creare un antagonismo che, in prospettiva, possa dare voce a tutta una serie di discipline che, a mio parere, meritano attenzione e visibilità e, non ultimo, per portare all’interno della CCI tanti tesserati che non fanno capo al mondo della FIGC. Ho voluto, tramite questo marchio, dare vita e concretezza ad una serie di idee, di innovazioni che avevo in mente da molti anni e che in FIGC non sono riuscito a mettere in atto.

La nuova famiglia della CCI cosa ha da offrire agli iscritti?

Vogliamo dare copertura alle tante iniziative che si possono mettere in atto per tutta una serie di discipline che altrimenti non troverebbero spazio, dando loro la visibilità che meritano. Creare eventi in maniera snella, rapida, altra cosa che reputo importantissima. Un esempio, tanto per dare corpo alle mie parole, sabato 29 marzo c’è stata la finale del campionato nazionale della Lega Unica composta da squadre di ragazzi con disabilità che penso di poter definire l’evento di inclusione più importante d’Italia. Solo nella fase finale si è registrata la presenza di oltre 500 atleti con le rispettive famiglie e, tra le tante cose, anche questo è ciò che vuole essere la CCI, inclusiva, dare spazio e voce a ragazzi e ragazze che lo meritano. Vorrei inoltre sottolineare che noi non abbiamo alcun tipo di contributo pubblico e ci muoviamo unicamente con le forze di chi crede nelle nostre iniziative.

Qual è la categoria che le sta più a cuore e che l’ha sorpresa maggiormente per entusiasmo e partecipazione?

La Lega Unica, perché dà emozioni che derivano certamente dai ragazzi, ma anche dalle loro famiglie che sono felici di questa possibilità e anche la loro gratitudine mi emoziona e mi fa gioire. Le confesso che mi emoziono già per il solo fatto di poter organizzare e realizzare un evento del genere. Seppure ci siano già eventi a livello locale, noi vogliamo ampliare il bacino e portarli alla ribalta nazionale che è ciò che meritano, come qualsiasi alto sportivo!

La Confederazione ha come obiettivo anche quello di valorizzare il ⁠settore giovanile?

Abbiamo in essere, grazie al lavoro del nostro dipartimento giovanile e in accordo con la “Youth League Sporting Tour“, una serie di tornei in tutta Italia relativi appunto al settore giovanile. Abbiamo la volontà di portare avanti l’idea di costituire uno scudetto e una nazionale per la categoria esordienti nel calcio a 11. Abbiamo quindi in animo di fare una serie di innovazioni legate ai bambini. Il progetto relativo al settore giovanile, prevede anche un sistema scolastico di tecnica individuale espressa da una delle nostre discipline che è la soccer technique.

In questa prima fase della Confederazione, quali sono i campionati in attività e quando si svolgeranno le finali nazionali?

Abbiamo 10 discipline al nostro interno e tutte avranno la loro fase finale nazionale tra fine maggio e metà giugno. Sarà un’occasione per mettere in mostra discipline poco conosciute, come ad esempio il beach soccer, il calcio-tennis, la soccer technique, lo shooting soccer, il walking football, il padbol ed altre che, a mio parere, hanno grande prospettiva. Daremo loro non solo lo spazio che meritano, ma anche voce e visibilità tramite giornali, televisioni, radio per una diffusione sempre maggiore e, allo stesso scopo, miriamo ad avere, dal prossimo anno, tutte le finali in un unico grande evento.

La Confederazione ha posto in essere anche le sue nazionali. Quali sono i prossimi ⁠impegni internazionali?

Il 2 maggio, in Campidoglio, ci sarà la presentazione della Nations League di calcio a 8 che si terrà a Roma dal 20 al 22 giugno 2025. Un altro grande evento riguarderà il mondiale di calcio a 7 che si disputerà in Brasile dal 21 al 25 agosto 2025, evento che rappresenterà l’espressione massima del nostro movimento.

Ci sono molti ex calciatori che giocano nelle vostre nazionali, ma ha un sogno proibito per i Mondiali in Brasile di Calcio a 7?

Abbiamo diversi ex calciatori che militano nelle nostre squadre nazionali, tra cui Stefano Sorrentino, Davide Moscardelli. Il mio sogno, non so quanto proibito, è quello di avere Francesco Totti come capitano e portabandiera in Brasile. Francesco ha giocato nel campionato di calcio a 8 per tanti anni e potrebbe aggiungere l’ennesima ciliegina alla sua grande carriera, vestendo ancora la maglia della nazionale nel campionato del mondo 2025 di calcio a 7.

Cosa pensa delle istituzioni mondiali del calcio?

Come detto sono stato delegato UEFA e sono fermamente convinto che la politica del calcio vada rivista.

Cosa pensa del mondiale per club?

Il calcio diventa sempre più un business, con partite praticamente ogni giorno perché ci sono i diritti televisivi e quindi grandi guadagni per le società. Tutto questo non fa che allargare ulteriormente il già enorme divario tra mondo professionistico e dilettanti dove invece la fa da padrone la passione per il calcio in quanto sport. La CCI vuole riportare in auge i veri valori del calcio, dove si vivono le emozioni del campo ed il sacrificio per poterlo calcare magari la sera dopo una giornata di duro lavoro. Noi vogliamo essere vicino a queste persone!

Come vede il possibile arrivo di Prandelli in Nazionale con un ruolo, per noi inedito, di Direttore tecnico?

Tra i miei tanti incarichi sono stato anche all’interno di Club Italia (l’organismo che riunisce le squadre nazionali e ne coordina la gestione delle attività ndr) ed ho la massima stima per il presidente Gravina, ma non penso che Spalletti abbia bisogno di un direttore tecnico. Certamente non conosco le dinamiche di questa scelta, ma conosco invece il Ct che è uomo di polso e non so quanto possa essergli gradita una scelta del genere.

Link: Passione del Calcio